CSV Milano presenta il Bilancio sociale 2019
Mille e 822 enti di Terzo settore rappresentati dalla compagine sociale di CSV Milano, trenta persone retribuite, duecento e 72 ore pro bono offerte da professionisti, mille e 526 consulenze alle associazioni non profit, una cinquantina di soggetti (profit, non profit e pubblici) e 25 CSV partner di progetti, 113 opportunità di volontariato civico occasionale proposte alla cittadinanza, 396 ore di formazione offerte a volontari e aspiranti volontari, 31 mila e 78 anagrafiche gestite nella banca dati, un milione e 93.299 euro ricevuti dal Fondo Unico Nazionale. Sono i numeri che quantificano voci specifiche del Centro di servizio per il volontariato della Città metropolitana di Milano nel 2019. Ma che cosa raccontano? Sono elevati o scadenti? Virtuosi o deludenti? In quale direzione si sta muovendo CSV Milano? Su quali fronti sta facendo investimenti e quali invece sta depotenziando? Com’è possibile capire chi è e come sta operando il CSV?
LA RENDICONTAZIONE SOCIALE DI CSV MILANO
A queste domande risponde il Bilancio sociale 2019 che pubblichiamo, dove sono presentate insieme e in modo correlato: identità del Centro, struttura organizzativa e di governo, obiettivi strategici e attività operative, bilancio economico e sistema di monitoraggio e valutazione. È infatti solo nella relazione tra queste diverse componenti che è possibile leggere la ragione di vita di CSV Milano, come si è organizzato per ottemperarla, quali i risultati ottenuti a fronte di quale investimento economico. Il sistema di coerenze che lega le diverse componenti del Bilancio sociale sono, infatti, gli ingredienti necessari a evidenziare la catena di senso (C. Rogate, T. Tarquini, 2008) che anima le scelte e le azioni quotidiane di vita di un ente, come CSV, e attraverso la loro restituzione vogliamo qui consegnarci alla lettura trasparente da parte di chi è ha creduto e investito in noi e con noi, e di chi è interessato a conoscerci ora: presentiamo il nostro Bilancio sociale come chiave di legame con il contesto. Non solo numeri, quindi, ma una narrazione completa e accessibile, rigorosa perché rispettosa delle indicazioni legislative ma anche perché attenta alla fruibilità delle informazioni da parte del lettore.
LA STRUTTURA DEL BILANCIO SOCIALE
Organizzato in sezioni differenti, distinte per colore, si trovano le premesse (in giallo) con la lettera del presidente Ivan Nissoli e la nota metodologica; l’identità (in rosso) con la storia, missione visione e valori, il sistema delle relazioni e il contesto di riferimento; la struttura e il governo (in azzurro) con governance e stakeholders; le persone che operano nell’ente (ancora in giallo) con la loro organizzazione, formazione, retribuzione media, e i contributi offerti da volontari; gli obiettivi, le attività e i risultati (in verde) con la strategia, l’operatività e i risultati suddivisi per aree, il monitoraggio e la valutazione; la situazione economica finanziaria (in blu) con proventi, oneri, situazione patrimoniale e gestione delle risorse; il monitoraggio dell’Organo di controllo e il gradimento (in giallo). Ogni sezione è composta da descrizioni, dati, tabelle, grafici, ed è pensata per facilitare la lettura sia verticale, di approfondimento, che trasversale, di relazione tra elementi correlati di diverse sezioni ricostruendo il senso complessivo delle scelte.
Dopo molti anni di pubblicazione “in sordina” del nostro Bilancio Sociale, (che non abbiamo mai smesso di realizzare e caricare nel sito per dovere di trasparenza nei confronti dei nostri stakeholders), questa volta vogliamo non solo informare tutti della messa on line del prodotto, invitando alla sua lettura, ma condividere anche alcuni affondi specifici, inaugurando una modalità nuova di “consegna” al pubblico della nostra vita operativa. In particolare, infatti, accompagniamo questa presentazione con due report: uno sull’anno accademico 2019-2020 di Università del Volontariato (annualità rendicontata nel Bilancio Sociale 2019); l’altro con la valorizzazione economica dell’attività di Ufficio stampa nel corso dell’anno.
IL VALORE RESTITUITO ALLA COLLETTIVITÀ
Ma non basta. Quest’anno vogliamo condividere anche un vero e proprio esperimento: il calcolo del “valore restituito alla collettività” attraverso i servizi e i prodotti rendicontati nel Bilancio Sociale 2019. Ci interessa, infatti, cominciare a ragionare su quanto CSV Milano sia in grado di produrre valore attraverso il proprio lavoro. Sappiamo bene che il valore prodotto dal non profit è ben altro che non la valorizzazione economica dei servizi forniti, ma abbiamo deciso, per quest’anno, di cominciare da quella e calcolare quanto ogni servizio/prodotto rendicontato nel Bilancio sociale sarebbe costato al fruitore sul mercato o a CSV Milano se l’avesse fatto produrre a personale esterno.
È un primo passo, lo sappiamo e qui dichiariamo ufficialmente l’impegno ad andare più avanti di anno in anno, ma è anche un lavoro che ci premeva condividere con i nostri lettori perché, sebbene parziale, offre interessanti spunti di lettura del Centro. Sebbene in corso di miglioramento, comunque, questa valorizzazione è stata possibile grazie alla chiara definizione di un metodo di calcolo, applicato in modo il più possibile rigoroso e uniforme a tutte le voci di servizi e prodotti, in funzione del numero di fruitori o del numero di servizi forniti.
Il risultato è stato davvero interessante: CSV Milano restituisce alla collettività 1,46 € per ogni euro speso per attività e gestione. Ma non solo: riferendo i calcoli ai soli soldi ricevuti dal Fondo Unico Nazionale, quindi quelli che gli spettano per legge, allora l’indice di moltiplicazione si alza a 1,83 raccontando che il Centro è capace non solo di generare valore aggiunto con i propri servizi, ma anche di attrarre risorse grazie proprio ai fondi ricevuti dal FUN. Questo virtuosismo è ragionevole perché, come si vede dal Bilancio sociale 2019, CSV Milano fornisce servizi di livello elevato con il proprio personale interno, è in grado di ingaggiare professionisti con costi calmierati, sa coinvolgere contributi professionali pro bono, è in grado di fare economie di scala, e ancora sa attrarre risorse aggiuntive grazie alla propria credibilità e unicità, sa fare sistema tra le opportunità disponibili sul territorio restituendo un valore aggiunto moltiplicato, quasi esponenziale, molto superiore alla somma dei singoli contributi autonomi.

D’altra parte CSV Milano è situato in un contesto certamente esigente, con una numerosa platea di fruitori, con richieste complesse, articolate e sempre nuove, con potenziali partners all’avanguardia e portatori di continui cambiamenti e opportunità. Un contesto stimolante quanto sfidante, che richiede al Centro di non accontentarsi mai e consente di continuare a evolvere e trasformarsi per sempre meglio rispondere ai bisogni e contribuire alla qualità della vita sociale della comunità nella città metropolitana di Milano.