I sogni son desideri che fanno memoria e donano speranza e opportunità
Oggi è il giorno giusto per esaudire un desiderio.
Lo è anche per regalare il sogno di una persona cara che se n’è andata a qualcuno che ne ha bisogno trasformando il dolore dell’assenza in un ricordo che scalda il cuore. E fa del bene. A te. E a tante altre persone.
Per spiegarvi come sia possibile tutto questo oggi vi raccontiamo la storia dell’associazione di volontariato “La Farfalla Bianca” e delle tre donne – Alessandra, Antonella e Simona – che le hanno dato vita.
Tutto nasce nel periodo post Covid.
“Ci siamo conosciute in un’altra associazione che univa i familiari delle vittime del Covid attorno ad una causa legale, diversamente non ci saremmo mai incontrate – spiega Simona Ferrari – io lavoro e vivo a Bologna, ma sono originaria della provincia di Cremona, dove abitavano anche i miei genitori, entrambi deceduti a marzo e aprile del 2020. Alessandra è di Monza e Antonella è de L’Aquila, ma abita a Milano. Ad un certo punto abbiamo iniziato a pensare che la questione legale che inizialmente ci aveva unito, perché eravamo alla ricerca di qualcuno che avesse avuto le stesse esperienze, in realtà era molto riduttiva. Ci sarebbe piaciuto fare qualcosa che trasformasse lo shock e il dolore causati dalla perdita delle persone a noi care, in qualcosa di propositivo, di utile non solo a noi per superare il lutto, ma anche ad altre persone”.
Quindi è nata così. Dopo una serie di incontri e un corso di introduzione al Terzo settore il 1° novembre 2024 si è costituita l’associazione “La Farfalla Bianca”, oggi regolarmente iscritta al Registro unico del terzo settore, che si propone, a partire dalla perdita delle persone, di portare avanti i sogni che loro non hanno avuto il tempo e/o non sono riusciti a realizzare. I destinatari di questi sogni sono persone che vivono in condizioni di fragilità, vulnerabilità e svantaggio sociale ed economico.
“L‘input iniziale viene dalla memoria di qualcuno che non c’è più, ma il nostro obiettivo è vedere il progetto non legato solo alla persona che aveva questo sogno, ma alla mission stessa dell’associazione che è quella di portare beneficio a una parte di popolazione socialmente fragile che noi intendiamo aiutare – sottolinea Alessandra Raveane – . La sfida comincia dal sapere qual era il sogno del proprio caro. La realizzazione è dove entriamo noi. Insieme alla persona che ci ha raccontato il sogno, cerchiamo di concretizzarlo in un’attività che possa essere utile alle persone a cui viene offerto“.
Come si realizza un sogno?
Finora l’associazione si è autofinanziata i progetti che ha realizzato, trovando sui territori tante porte aperte e tante forme di collaborazione.
“La persona ci contatta, mettiamo assieme il progetto, facciamo una stima del budget e poi possono essere tre le forme di sovvenzione – spiega Alessandra – la persona riesce a coprire tutta la cifra, può sostenerne solo una parte e per la restante attiviamo una raccolta fondi oppure non può finanziare niente e noi pubblichiamo questo progetto sui portali, sui nostri social e vediamo di raccogliere le donazioni necessarie, fin dove riusciamo. La persona può comunque contribuire come volontaria o aiutarci a trovare i beneficiari”.
Simona aggiunge: “Ogni volta cerchiamo di coinvolgere realtà, enti e associazioni che vedono in quello che può essere la nostra proposta qualcosa di interessante. L’idea è quella di lanciare un sasso nello stagno e creare dei cerchi concentrici. Questo dono di amore si può espandere ad altre cose, ad altre idee, ad altre collaborazioni che ci permettono di realizzare progetti che da sole magari non riusciremmo a portare a compimento“.
Quanti sogni avete già realizzato e/o a quali desideri state lavorando?
Sette. Siamo partite dai nostri sogni. Dai sogni dei genitori di Simona, del nonno di Alessandra e del papà di Antonella.
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“I Have a Dream”: la storia di Pietro e Marlina, un ponte tra Milano, il Cairo e New York
Il sogno del papà di Antonella, Pietro Dell’Aquila, era di fare un viaggio negli Stati Uniti.
Abbiamo deciso di finanziare un corso di inglese per Marlina, una giovane donna di origine egiziana che poi ha conseguito la certificazione A2 e adesso stiamo organizzando per lei un viaggio a New York: “Marlina oggi non parte solo per sé stessa. Parte anche per Pietro, per la sua famiglia, per tutti quei ragazzi che si sono sentiti esclusi. E porta con sé una verità potente: i sogni, se nutriti con fede, tenacia e amore, trovano sempre la strada per volare“.
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“Sinfonia d’amore”: il sogno di Silvano diventa realtà con Musica in Residenza
Il sogno di Silvano Magnetti, il nonno di Alessandra, ha preso vita alle Residenze del Sole, una RSA di Cinisello: “Lui amava molto la musica, da giovane aveva suonato in alcuni gruppi, per cui secondo me gli avrebbe fatto piacere offrire un momento delicato di tranquillità e di serenità a persone anziane, perché anche lui è mancato da anziano, in una RSA. Abbiamo trovato nelle Residenze del Sole una realtà che cercava proprio musicisti che dessero vita e suono al pianoforte che hanno lì in sala e quindi abbiamo colto l’occasione per fare un concerto”.
Le volontarie dell’associazione sperano di aver aperto la strada per poter realizzare tanti eventi simili nelle RSA perchè “La musica custodisce ciò che il cuore ricorda”.

Germana e Claudio Testa si sono conosciuti a soli quindici anni, in una balera di Milano dove entrambi lavoravano. Sono mancati da anziani e la figlia Diana li ha voluti ricordare con un progetto realizzato a “Il Paese Ritrovato” di Monza, villaggio dedicato a persone con decadimento cognitivo. Tre lezioni di danza inclusiva e un saggio finale aperto a residenti, familiari e operatori sulle note di “Quando sarai piccola” di Simone Cristicchi hanno dato a tutti l’occasione di rinascere e risvegliare ricordi ed emozioni.

Alessandrina Cortellini nella musica trovava leggerezza, conforto e un modo per attraversare anche i momenti più difficili. Per volontà di sua figlia Clara, quel legame speciale diventa oggi un dono per gli altri: il 16 dicembre, il pianista e compositore Andrea Tonoli terrà un concerto all’interno del Day Hospital Oncologico dell’ospedale San Gerardo di Monza, offrendo ai pazienti e al personale un momento di ascolto, calma e respiro. Il concerto sarà organizzato insieme all’associazione Don Giulio Farina .
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“(Dis)abile e arruolato”
É in fase di realizzazione il sogno dei genitori di Simona: “Io avevo una sorella con la sindrome di Down che è morta nel 2003 (o 2023?) e i miei genitori sicuramente avrebbero desiderato molto che lei potesse essere inserita nel mondo del lavoro. Con la cooperativa Meraki di Cremona, che aiuta le persone con disabilità, stiamo cercando di individuare un progetto di introduzione al lavoro sul territorio dove abitavano sia i miei genitori che mia sorella“.
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“Talenti in crescita”
Questo progetto che si concretizzerà nel 2026 viene dal desiderio di una ragazza che vorrebbe fare memoria della sua mamma che era insegnante alle scuole superiori ed è mancata in seguito ad un incidente. A lei è sempre rimasto nel cuore il rapporto che sua madre aveva con i ragazzi. Negli anni si è specializzata come coach e mentor e ha scelto di donare ad una decina di ragazzi di quarta e quinta superiore in difficoltà e/o in dispersione scolastica un corso di 4–5 incontri di gruppo per aiutarli a decidere cosa fare dopo la scuola e/o nella vita. Si sta cercando di individuare un ente e/o un’associazione che accolga questo progetto.
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Il settimo sogno
Un altro progetto che troverà il suo compimento nel 2026 è quello di donare un pasto, una domenica, a persone indigenti.
La location potrebbe essere un oratorio, in Comune di Milano. L’associazione sta organizzando sia il pranzo, coinvolgendo uno chef che si è detto disponibile a partecipare, che un piccolo evento post pranzo in un teatro. -
Cosa si prova nel realizzare un sogno/ desiderio?
É molto bello, commovente ed emotivamente arricchente. Curativo.
L’associazione dona il progetto, ma dalla sua realizzazione e dalle persone che vi partecipano ritorna indietro tanto.
É un pezzettino all’interno dell’ingranaggio del nostro mondo che magari in questo momento non è così tanto positivo.
“L’evento in ricordo di mio nonno… – rivive Alessandra – è stato commovente oltre il pensabile perché è come se lui quel giorno fosse lì… Lo abbiamo realizzato in una comunità di persone anziane, come lui, per cui veramente era come se fosse con me. Ci avevano avvisato che gli ospiti della RSA avrebbero potuto alzarsi, andare via, parlare e invece erano tutti molto attenti, canticchiavano sottovoce, battevano con le mani e col piede il ritmo della musica. Si sono fermati a parlare col pianista. Ne sono uscita molto commossa...“.
“E poi c’è questa sensazione – aggiunge Simona – di conoscere un po’ tramite questi eventi le persone a cui i sogni sono dedicati“.
Segnala il tuo sogno/ desiderio o fai una donazione
Alessandra, Antonella e Simona aspettano di ricevere sogni da tutte le persone che glieli vogliono sottoporre.
“Capiamo che è difficile avere desideri immediatamente dopo una perdita. Per esempio, riferito alla mia esperienza, il Covid è stata una strage silenziosa, tutti hanno incassato in silenzio e nessuno ha pensato che da tutto quel dolore potesse nascere qualcos’altro. Nascondendo il dolore in un cassetto si continua a vivere, ma lui sta sempre lì e si autoalimenta – chiosa Simona – . Col tempo ho capito che il dolore è una potenzialità, è un’energia. Vorrei dire alle persone di provare ad aprire quel cassetto e vedere se si può fare qualcosa di questo dolore che ci è capitato, se ne può uscire anche qualcosa di positivo. Questa è la nostra proposta, vi invitiamo a valutarla“.
Di sicuro ne nascerà un progetto d’amore, piccolo o grande che sia.
Puoi segnalare il sogno che desideri realizzare e dedicare a una persona speciale per te scrivendo a info@lafarfallabianca.it o mandando un messaggio Whatsapp 3282248146.
Puoi sostenere le iniziative de La Farfalla Bianca con una donazione: lafarfallabianca.it/donazioni.
Quest’anno per Natale si può illuminare l’Albero della Memoria con il nome di una persona cara che portiamo ancora nel cuore. Ogni pallina, ogni nome, è un modo per dire “sei ancora con noi” e allo stesso tempo sostenere concretamente i progetti dell’associazione. Scopri come partecipare sul sito.


