Giovani protagonisti del cambiamento: al JRC di Ispra la giornata conclusiva di un progetto educativo territoriale
Il 27 maggio, presso il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione europea a Ispra, si è svolta la giornata conclusiva di un percorso educativo e progettuale che ha visto protagonisti gli studenti e le studentesse di quattro scuole superiori della provincia di Varese. Un’iniziativa promossa da Regione Lombardia – Ufficio Territoriale Regionale Insubria, Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e JRC di Ispra, con l’obiettivo di creare ponti concreti tra scuola, ricerca, cittadinanza attiva e mondo del lavoro.
Le scuole coinvolte – l’IIS Dalla Chiesa di Sesto Calende, il Liceo delle Scienze Umane Manzoni di Varese, l’ISIS Don Milani di Tradate e il Liceo Scientifico Tosi di Busto Arsizio – hanno sviluppato nel corso dell’anno un proprio progetto tematico:
- Si può vincere il disagio? – IIS Dalla Chiesa
- Mettersi in gioco? Perché? – Licei Manzoni
- Denaro, impresa e creatività – ISIS Don Milani
- Intelligenza artificiale: maneggiare con cura – Liceo Tosi
Ogni classe ha affrontato il tema in modo critico e partecipato, affiancata da docenti, esperti del territorio e operatori sociali. L’evento conclusivo ha rappresentato l’occasione per presentare pubblicamente i risultati di questo lavoro corale, in un clima di confronto e apertura con la società civile.
Il significato dell’incontro: istituzioni, scuola e territorio a confronto
Hanno preso parte alla giornata numerosi stakeholder locali e rappresentanti di enti e istituzioni, tra cui:
- Giacomo Mazzarino e Barbara Conte, Camera di Commercio di Varese
- Luca Mari, LIUC – Università Cattaneo
- Federico Visconti e Massimiliano Pavanello, Fondazione Comunitaria del Varesotto
- Eva Pugina, CSV Insubria
- Silvia Levati, Associazione L’Aquilone
- Claudio Tosetto, Veronica Silvestri e Roberta Cantù, ASST Sette Laghi
- Giovanna Boggio Robutti, FeduF – Fondazione per l’Educazione Finanziaria (collegata da remoto)
- Andrea Crespi, esperto in innovazione sociale e formazione
Per il JRC erano presenti Paolo Castello, Chiara Colombo, Francesca Campolongo, Fabrizio Bonato, Davide Auteri, Cristian Consonni e altri ricercatori. Per l’UST di Varese, hanno partecipato Giuseppe Carcano e Lelia Mazzotta Natale.
Dopo i lavori in plenaria, i partecipanti hanno visitato i laboratori del JRC, il più grande centro di ricerca d’Europa, vivendo un’esperienza immersiva tra scienza, tecnologia e futuro condiviso. Un’occasione per mostrare ai giovani come le grandi sfide globali passino anche da qui – e come ogni cittadino possa essere parte attiva di un sistema più grande.
Voci e idee dai giovani: i progetti presentati
Tra i progetti emersi, ha colpito in particolare il podcast ideato dagli studenti dell’IIS Dalla Chiesa, una “intervista impossibile” sul disagio giovanile. Un racconto corale che ha dato voce alle emozioni più profonde delle nuove generazioni: fragilità, bisogno di ascolto, confusione emotiva, paura del futuro, desiderio di comunicazione autentica.
Proprio su quest’ultimo tema – la paura del futuro – gli esperti del JRC hanno lanciato un messaggio di speranza: il futuro può essere affrontato con consapevolezza, se ci si sente parte di una comunità attiva e responsabile, in cui la scienza, la ricerca e il pensiero critico sono strumenti al servizio delle persone.
CSV Insubria e la dimensione del mettersi in gioco
Un contributo al percorso è arrivato dal CSV Insubria, che ha animato dei momenti in classe, a cura di Eva Pugina con la classe 4FS dei Licei Manzoni indirizzo economico sociale, guidata dal professore Carlo Catania. L’intervento ha approfondito il tema del “mettersi in gioco” attraverso una pluralità di esperienze di volontariato giovanile.
Sette giovani volontari hanno condiviso le loro testimonianze dirette, dal Servizio Civile Universale al Corpo Europeo di Solidarietà, mostrando come l’impegno sociale possa diventare un’esperienza trasformativa a livello umano, civico e professionale. Le attività raccontate spaziavano da progetti educativi nelle scuole e doposcuola, alla comunicazione sociale, al supporto in centri per l’italiano a stranieri, fino a progetti teatrali e con persone con disabilità.
Il CSV ha inoltre presentato una chiave meno conosciuta ma molto potente del programma europeo: quella dei progetti di solidarietà, ovvero iniziative promosse da gruppi di giovani per generare impatto nella propria comunità. Ispirati da queste esperienze, gli studenti si sono divisi in sottogruppi, ideando due progetti:
- un laboratorio di musicoterapia per scuole primarie,
- uno spazio compiti per bambini in condizioni di svantaggio socioeducativo.
Un’esperienza concreta di progettazione, che ha messo in luce capacità di analisi, empatia e desiderio di agire per il bene comune.
Costruire insieme una cittadinanza consapevole
In un tempo in cui si parla spesso di “mismatch” tra formazione e mondo del lavoro, questa giornata ha mostrato una possibile alternativa: il dialogo concreto tra scuola, istituzioni, ricerca e giovani, per una società più giusta, coesa e preparata alle sfide del presente.
Gli studenti non sono stati semplici spettatori, ma attori attivi del cambiamento, dimostrando che, se accompagnati con fiducia e visione, possono davvero immaginare – e costruire – un futuro migliore per tutti.