Carovane e flotilla: la società civile in marcia per la pace
C’è un attivismo che non si limita a parole, ma mette in moto chi crede che la pace si costruisca anche dall’altra parte del mare. Parte così, con la forza dei piccoli gesti che diventano grandi, il viaggio simbolico e concreto del Global Movement to Gaza. «Il conto alla rovescia è cominciato», racconta Maria Elena Delia, membro del direttivo della Global Sumud Flotilla e coordinatrice italiana del movimento. È un invito che suona alto e chiaro: il silenzio istituzionale si rompe e la società civile prende il largo, pronta a riempire il vuoto dell’indifferenza. Dal 31 agosto, da Genova, e dal 4 settembre, dalla Sicilia, decine di imbarcazioni salperanno cariche di aiuti umanitari, verso Gaza, in un gesto collettivo e determinato. Non sono navi militari, ma barche piccole: e proprio nella loro umiltà c’è la forza dell’atto. Attraversando il Mediterraneo, rappresentano il ponte tra il desiderio di legalità e l’urgenza di risposte concrete, all’interno di un quadro internazionale spesso paralizzato. Tra le persone a bordo, emerge il volto di Boris Vitlacil, attivista italo-bosniaco, che incrocia il passato e il presente con parole semplici ma potenti: «Porto la voce delle vittime di Sarajevo a quelle di Gaza». È una memoria che riparte, un richiamo all’etica civile quando l’umanità sembra vacillare. E chi resta qui? A Genova, la mobilitazione ha il volto del comparto urbano che agisce: Global Movement to Gaza insieme a Music for Peace e al Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (CALP) hanno raccolto 45 tonnellate di generi alimentari in soli cinque giorni, coinvolgendo cittadini e volontari in una cerimonia condivisa.
Quando la pace è un cammino collettivo
A ottobre, le strade di pace si intrecciano con quelle della Marcia PerugiAssisi, un appuntamento storico che domenica 12 ottobre 2025 chiama a sé chi crede ancora in una fraternità possibile. In tempi oscuri, quel “sogno di una società fraterna” diventa un filo di speranza, una chiamata da ascoltare, da diffondere, da incarnare.
E c’è ancora un’altra mobilitazione: la Carovana della Pace delle ACLI – Peace at Work, che partirà da Palermo il 2 settembre 2025 e attraverserà l’Italia fino a Strasburgo, dove il 15 dicembre sarà consegnato un appello alle istituzioni europee. Un percorso che non si limita a un atto simbolico, ma che aspira a trasformare i territori e le rappresentanze.
Il cammino del volontariato, così come si intreccia in queste immagini, è ciò che i Centri di servizio per il volontariato raccontano ogni giorno: storia, passione, impegno, urgenza e gratitudine. Questa narrazione ci ricorda che la mobilitazione non può essere delegata: è fatta dalle persone – come te, come noi – che scelgono di agire, ognuno a suo modo, con i propri mezzi. A volte basta una barca piccola per generare un’onda capace di trasformare le coscienze.

