Diritti al Futuro: una progettazione condivisa per rilanciare la cittadinanza giovanile
Il progetto di Servizio Civile Universale “Diritti al Futuro – Laboratori di educazione alla cittadinanza e alla solidarietà” si configura come un percorso regionale di co-progettazione che mira a unire soggetti – in prevalenza Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), ma non solo – attorno a una visione comune: promuovere la partecipazione attiva dei giovani, rafforzare il tessuto solidale e costruire interventi educativi condivisi, concreti e attuali.
La progettazione, guidata dal CSV Insubria, ha coinvolto tutti e sei i CSV lombardi e una rete di enti co-progettanti tra cui la Fondazione Don Gnocchi, la Fondazione Sacra Famiglia e l’associazione L’Impronta. L’intervento ha toccato l’intero territorio regionale, interessando direttamente dieci province lombarde: Varese, Como, Lecco, Monza, Sondrio, Brescia, Bergamo, Milano, Lodi e Mantova, con un numero crescente di enti di accoglienza e di realtà coinvolte rispetto alle edizioni precedenti.
In una regione – la Lombardia – con il più alto numero di abitanti in Italia e un grande potenziale di coinvolgimento giovanile, questo progetto si propone di ritessere le maglie della solidarietà in un tempo in cui crescono isolamento sociale, disagio psicologico e frammentazione. Secondo osservatori come Unicef e Save the Children, sono in aumento tra i giovani fenomeni come la solitudine, i disturbi mentali e le dipendenze. Da qui l’urgenza di creare spazi di socialità, dialogo e impegno civico, capaci di rispondere al bisogno di appartenenza e partecipazione.
In questo contesto, i CSV – veri e propri “professionisti del volontariato” – svolgono il ruolo di corpo intermedio capace di attivare le comunità e formare nuove generazioni al valore del bene comune. Insieme agli altri partner progettuali, il progetto punta a formare cittadini consapevoli, capaci di prendere parte in modo attivo alla vita delle proprie comunità attraverso esperienze significative di volontariato, cooperazione e responsabilità civile.
“Diritti al Futuro” promuove l’educazione alla cittadinanza e alla pace, la mobilità internazionale e il volontariato inclusivo, come strumenti concreti per contrastare disuguaglianze e stereotipi, rilanciare il dialogo tra culture e generazioni, e stimolare un linguaggio condiviso che unisca giovani e territori.
Il progetto si ispira ai principi dell’Agenda ONU 2030, in particolare all’Obiettivo 16, che mira a promuovere società pacifiche e inclusive, e all’Obiettivo 4.7, che insiste sull’educazione alla cittadinanza globale, ai diritti umani e alla sostenibilità.
Voci dai territori: testimonianze dirette degli operatori di servizio civile
Nusch Mortazavi, 25 anni, CSV Insubria Varese con un percorso internazionale tra Germania, Iran, Olanda e Italia, è oggi presidente dell’associazione culturale Anima Mundi:
“Il titolo ‘Diritti al Futuro’ mi richiama il diritto delle future generazioni a un mondo vivibile. La cittadinanza non può essere solo un documento: deve essere accesso reale alla partecipazione.”
Sudenaz Bekdemir, CSV Insubria Como 19 anni, figlia di genitori stranieri, studentessa di Mediazione Linguistica:
“Immagino un futuro in cui nessuno si senta escluso per la propria origine. Partecipare al Servizio Civile è per me un modo per imparare, ma anche per restituire qualcosa agli altri.”
Maricielo Zaina, CSV Lodi 20 anni, con una storia di discriminazione e riscatto personale:
“Voglio aiutare tutti: persone, animali, ambienti. So cosa vuol dire sentirsi soli. Questa esperienza mi aiuterà a crescere e, spero, a far sentire qualcun altro accolto.”
Beatrice Frigero, Csv Insubria Como, studentessa di giurisprudenza:
“Esprimersi non è un privilegio, è un diritto. Vorrei che le scuole parlassero di più di emozioni, bullismo, attualità e inclusione.”
Alessandra Bizzaro, 21 anni:
“Voglio contribuire a costruire una società più giusta e pacifica. L’istruzione deve essere davvero accessibile a tutti.”
Thi Minh Hien Galbiati, CSV Lecco, 18 anni:
“Credo nella forza della cittadinanza attiva. Voglio imparare a lavorare in gruppo e promuovere valori come l’uguaglianza, il rispetto e la cura del pianeta.”
Angelo Grassi, Csv Milano, creativo e appassionato di cultura nerd:
“Il diritto allo svago è fondamentale. Vorrei più spazio per le figure artistiche nel mondo del lavoro.”
Katerina Sticozzi, Csv Mantova, sorella di un militare ucraino:
“Vivere il servizio civile per me significa confrontarmi con la mia visione del conflitto e cercare percorsi di pace e comprensione.”
Una rete in cammino: buona strada a tutte e tutti
Il progetto è appena iniziato nei diversi CSV lombardi e si sta sviluppando con entusiasmo e responsabilità sui vari territori. Ogni sede porta con sé un pezzo del mosaico, fatto di storie personali, relazioni, linguaggi e strumenti diversi, ma uniti da un orizzonte comune.
È proprio questa sinergia tra realtà eterogenee, tra territori e vissuti differenti, tra istituzioni e giovani, a rappresentare la forza del progetto. Un’alleanza educativa che mette al centro i diritti, la partecipazione e il desiderio di futuro.
A tutti i giovani volontari, agli enti coinvolti in questo nuovo percorso, tra cui i vari CSV lombardi: Brescia, Bergamo, Mantova, Lodi, Milano va e ai loro responsabili un caloroso augurio di buon lavoro. Che questo anno possa essere un tempo fertile, di crescita e scoperta, per ogni persona coinvolta e per tutte le comunità che avranno il privilegio di incrociare queste energie.