Proseguirà fino al 29 gennaio 2025 la mostra di Renzo Rivadossi “Visioni e contemplazioni” promossa dall’Associazione Artisti Bresciani.

Il percorso artistico di Renzo Rivadossi incrocia ciclicamente la storia dell’AAB. È accaduto nel 1987, con la sua prima personale. Poi nel 1993. Successivamente nel 2015. Accade di nuovo ora. È come se Rivadossi sentisse, a distanza di anni, il bisogno di fare un bilancio, di mostrare attraverso l’AAB gli ultimi approdi della sua ricerca.

Questa esposizione presenta una esaustiva selezione della produzione degli ultimi anni ed è la conferma di una pittura che si caratterizza per il tratto deciso ed espressionista dove risaltano i richiami alla natura, al giardino, al bosco, all’uomo con il cane e con i cavalli. Ma ci sono anche paesaggi invernali o la terra arata che scandiscono il trascorrere delle stagioni, la ricerca di luoghi appartati che invitano alla serena meditazione, una meditazione simbolista in cui l’atmosfera diventa crepuscolare e in cui l’uomo e la natura cercano di riconciliarsi. Le figure femminili, in riposo o allo specchio o, ancora, come immagini religiose, ci riportano al tempo del mito, ci ricordano la sacralità e, insieme, il trascorrere della vita. L’artista bresciano si conferma pittore delle forme destrutturate ed emblematiche quasi colpite dall’uso intenso del colore, dalla luce che irrompe e, talvolta, dal ritmo che è quasi musicale; il messaggio si fa espressivo, racconta sentimenti ed emozioni, meglio ancora, racconta il mondo dell’artista attraverso la sua continua ricerca che attraversa l’arte, l’esistenza e l’intimità sia quando guarda la realtà, sia quando indaga il mistero, sia quando passa dal vissuto al sogno.

Nella prefazione al catalogo Dino Santina, direttore di AAB, scrive che "le opere presentate in questa mostra sono percorsi di vita a colori che suscitano nello spettatore molte differenti suggestioni, fra cui lo stretto rapporto fra opere e musica, passione che è stata trasmessa all'artista dal padre."

Renzo Rivadossi ama la musica, in particolare quella sinfonica e pianistica e non ci stupiamo che nell'opera "Terra Arata" abbia riprodotto nel mezzo del cielo una chiave di violino, quasi a voler far riascoltare la musica che proviene dalle linee che tracciano i solchi del campo. Un modo per assorbire percezioni, sfumature, emozioni, sentimenti che si conciliano col creato in una poesia di colori.

La mostra è visitabile presso la sede dell’AAB in vicolo delle stelle, 4 Brescia.