Volontariato insieme per crescere. Il Bilancio sociale 2025 di CSV Insubria
È stato pubblicato il Bilancio sociale 2024 di CSV Insubria. Le parole del presidente, Luigi Colzani, riassumono quello che è stato fatto e gli obiettivi futuri.
La guerra alle porte di casa…
Molti elementi culturali e sociali concorrono da diverso tempo a diffondere un clima di insicurezza crescente: prima la pandemia poi – ormai da lunghi anni – la guerra alle porte dell’Europa e nel nostro Mediterraneo, poi la questione climatica, il ‘gelo’ demografico, la sfida delle tecnologie digitali, le disuguaglianze crescenti… Si tratta di un insieme di fattori che influisce pesantemente sulla vita delle persone e, tra l’altro, sulla loro disponibilità a impegnarsi in esperienze di volontariato. Tra gli effetti di questa insicurezza conosciamo i più evidenti: una certa diminuzione del numero dei volontari, il progressivo invecchiamento di quelli attivi, la crescente difficoltà a individuare persone che siano disponibili a prendersi responsabilità associative, la difficoltà ormai evidente dei giovani a trovare il loro posto soprattutto nelle organizzazioni più storicamente identitarie…
Proprio dentro questo panorama di cambiamento se non di crisi si colloca il molto lavoro, qui documentato, che abbiamo fatto come CSV Insubria anche nel 2024 a sostegno del volontariato in termini di consulenza, formazione, comunicazione, animazione territoriale. Accanto agli elementi di difficoltà non mancano, nella nostra quotidianità organizzativa, consistenti segnali di tenuta e di innovazione sociale: il significativo numero di ODV e APS che si sono iscritte al RUNTS, la concreta e diffusa esperienza di giovani nel Servizio Civile nazionale e quella – molto stimolante per quanto contenuta nei numeri – del Volontariato Europeo, il diffondersi della cultura e delle pratiche di giustizia riparativa…
Una fase nuova: dalla regolazione alla promozione. Con l’avvio della programmazione del prossimo triennio (2025 -2027) dell’attività dei CSV, sappiamo che c’è ancora molto da fare in termini di accompagnamento delle associazioni secondo le modalità che conosciamo. Rispetto a questo compito, ci siamo dati obiettivi concreti, aderenti alla realtà e ai bisogni del nostro territorio. Forse però è possibile e opportuno che cominciamo a pensare ad una fase ulteriore del Volontariato (nel Terzo Settore) in Italia: la riforma ne ha (faticosamente) definiti i contorni culturali e giuridici; sentenze importanti (Corte Costituzionale n. 131/2020) ne hanno riconosciuto e valorizzato il carattere specifico; finalmente anche gli aspetti fiscali hanno avuto un primo positivo riconoscimento a livello europeo.
Possiamo dunque proporci un passaggio ulteriore, che si caratterizzi per un più consapevole impegno di Promozione: le ODV e APS, convinti della loro natura non accessoria all’architettura sociale e civile delle Comunità, si propongono come soggetti e interlocutori nuovi delle Istituzioni Pubbliche e dei Soggetti Privati in tutti gli ambiti nei quali sono attivi, con disponibilità personali, relazioni, competenze, strutture e servizi. Sembra che ci siano condizioni importanti perché possiamo pensare la riforma non come un processo che esaurisca la propria spinta propulsiva nel giro di pochi anni bensì come un impegno che, oltrepassando le generazioni, “sappia individuare i modi in cui le persone decidono di stare insieme per rispondere a bisogni o soddisfare interessi nell’attuazione del principio di solidarietà” (Luca Gori, Scuola Superiore S. Anna).
Qui puoi scaricare il bilancio in versione pdf: BS-2024-A4-Insubria.pdf