Il diritto del volontariato di esistere
Viviamo in un tempo in cui valori e principi sembrano equivalersi, privando le scelte di riferimenti solidi e mettendo in discussione perfino il terreno su cui si fonda l’idea stessa di diritto. In questo scenario il volontariato, come scelta gratuita orientata al bene comune, non si riduce a un’opzione fra le altre: è un gesto che sposta l’orizzonte dall’io all’altro. In questo rovesciamento il volontariato rivela la sua forza istituente, capace di generare legittimazione nuova e di dare sostegno anche alle istituzioni esistenti.
Affermare il diritto ad esistere del volontariato significa allora riaffermarne il valore storico e sociale, alla luce della prima parte della Costituzione Italiana (artt. 2, 3, 4 e 18) e, in modo specifico, dell’art. 118 che assegna ai cittadini e alle loro formazioni sociali un ruolo diretto nello svolgimento di attività di interesse generale. «Il volontariato, come lo intendiamo oggi in Italia, è dunque non solo pratica viva ed indispensabile di solidarietà e coesione sociale, ma anche pharmakon politico, antidoto alla deriva nichilista che minaccia la democrazia, del quale oggi più che mai c’è bisogno», afferma Paolo Pezzana, consulente e ricercatore sociale esperto di generatività sociale e politiche di welfare che lunedì 1 dicembre alle 18.00 in diretta streaming sul Canale YouTube di CSV Bergamo parteciperà a uno dei momenti più significativi degli Stati Generali del Volontariato Bergamasco 2025.
La partecipazione all’incontro è libera, ma è gradita l’iscrizione compilando il modulo disponibile cliccando qui.
Quando
Lunedì 1 dicembre
Promosso da
Csv Bergamo
Per iscrizioni
Sito web: viewform

