AVO, 50 anni accanto alle fragilità
Cinquant’anni possono sembrare un traguardo. Per AVO – Associazione Volontari Ospedalieri – assomigliano di più a un ponte: mezzo secolo di ascolto e presenza accanto alle fragilità, che oggi diventa uno slancio verso il futuro.
Il 29 novembre, a partire dalle ore 9.00, nella cornice del Teatro Orfeo di Milano, volontari provenienti da tutta Italia, rappresentanti delle sedi territoriali, volti storici dell’associazione e numerosi ospiti istituzionali si ritroveranno per celebrare un’eredità preziosa e, allo stesso tempo, per immaginare nuove forme di cura e vicinanza nei contesti sanitari.
A guidare la giornata, il titolo scelto da Federavo: “Raccontiamo la nostra storia, scriviamo il futuro”. Una frase che sa di memoria condivisa ma anche di responsabilità verso ciò che verrà.
Tra gli interventi istituzionali, significativa sarà la partecipazione della presidente di CSVnet, Chiara Tommassini, che porterà il punto di vista della rete nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato e ricorderà il valore del protocollo firmato con AVO: un impegno comune per rafforzare la formazione, la qualificazione e il riconoscimento del volontariato che opera in ambito sanitario. A seguire interverrà Andrea Fanzago, presidente di CSV Milano, che metterà l’accento sul ruolo insostituibile dei volontari nei contesti ospedalieri: uomini e donne che, con discrezione e umanità, contribuiscono ogni giorno a rendere più accoglienti luoghi spesso segnati da attese, fragilità e preoccupazioni.
Un aiuto relazionale, fatto di tempo donato e di prossimità autentica, che continua a rappresentare una delle forme più alte e riconosciute di cittadinanza attiva.
Uno sguardo che attraversa le generazioni
Il programma della giornata – tra letture, testimonianze, riflessioni e momenti di approfondimento – invita i partecipanti a ripercorrere le radici di AVO e, allo stesso tempo, ad aprirsi alle nuove sfide:
come coinvolgere i giovani, come accompagnare i cambiamenti dei sistemi di cura, come restare un punto di riferimento per chi affronta la malattia o la solitudine.
Nel corso della mattinata, padre Arnaldo Pangrazzi offrirà una riflessione sull’eredità del fondatore Erminio Longhini; attori e volontari daranno voce ai testi storici dell’associazione; e il professor Mauro Bertolotti proporrà una lettura contemporanea dell’essere volontari oggi.
Un anniversario che diventa un nuovo inizio
Cinquant’anni di AVO sono anche un invito a rinnovare lo sguardo: custodire ciò che è stato, ma continuare a sperimentare, a crescere, a costruire comunità dentro e fuori gli ospedali. CSV Milano sarà presente per testimoniare questa storia e accompagnare la prospettiva futura di un volontariato che, ancora oggi, resta una delle energie più vive e necessarie del nostro territorio. Perché la cura non si misura solo nelle competenze, ma nella capacità di esserci. E AVO, da cinquant’anni, “c’è” – accanto a chi è più fragile, con la forza mite dei gesti che cambiano le giornate.

