Si costituisce il primo nucleo dell’associazione Ciessevi,
nato dalla volontà comune di 21 realtà e reti associative del volontariato milanese che elegge come presidente Marco Granelli.

Apre le porte la prima sede in via della Signora 1 a Milano con lo sportello di consulenza, punto di contatto e informazione per le associazioni.

Si completa il percorso di strutturazione del Centro con l’aggiunta di nuovi servizi, oltre a consulenza e formazione, con: comunicazione, documentazione, supporto alla progettazione e alla capacità delle organizzazioni di rispondere ai bandi, la banca dati e la promozione del volontariato

Ciessevi si presenta alla cittadinanza milanese collaborando alla realizzazione di “Vite volontarie: settimana di comunicazione sul volontariato milanese”. Iniziativa realizzata insieme a Comune di Milano e Camera di Commercio per far conoscere alla città le articolate realtà del volontariato presenti sul territorio, in occasione del 2001 Anno internazionale dei volontari.

La sede di Ciessevi si trasferisce in Corso Italia 10. Inaugurata la Delegazione territoriale Milano Sud Est con l’apertura dello sportello di San Donato.

Online la nuova versione del sito rivisto graficamente e nei contenuti per rispondere al meglio alle esigenze e alle domande provenienti dal volontariato milanese. L’obiettivo è quello di fornire informazioni in tempo reale e di rispondere ai bisogni espressi dalle organizzazioni di volontariato.

Il 2005 è un anno critico che vede il volontariato impegnato nella campagna “Il Governo non cambi la legge sul volontariato per Decreto e non ne limiti autonomia e risorse” sul rischio di un ulteriore dimezzamento dei fondi a disposizione dei Centri di servizio per il volontariato. Una modifica che, aggiungendosi al taglio dei fondi in seguito al provvedimento del Ministero dell’Economia del 2001, sottrae ai Csv la metà dei fondi a disposizione secondo la legge sul volontariato. In seguito il 5 ottobre è siglato un accordo nazionale con Acri che riavvia il trend di crescita dei fondi a disposizione.

Il 2007 è un anno di forte cambiamento e di sviluppo: riprende il trend di crescita delle risorse economiche a disposizione: i componenti del Direttivo sono ridotti da 25 a 15; si prepara una riorganizzazione generale del Centro, con nuovi investimenti in risorse umane. Inoltre inizia il percorso di accompagnamento al Gruppo promotore per la costituzione del nuovo CSV di Monza e Brianza.

Nel 2008 si celebra il decennale di Ciessevi con una serie di importanti eventi. Si costruisce per la prima volta il progetto biennale attraverso un percorso partecipato allargato ai territori con il metodo della “scrittura collettiva” tanto caro a don Milani.

“Far casa (non a caso)” è un progetto sul tema dell’abitare per persone fragili che ha visto Ciessevi impegnato nel supporto e nell’accompagnamento delle reti, sia in fase di ideazione e stesura dei progetti, sia in fase di realizzazione. Le esperienze e le riflessioni emerse dai progetti e dal percorso di accompagnamento sono state presentate al convegno finale e in un numero speciale della rivista Vdossier.

L’house horgan di Ciessevi, “News Volontariato”, è sostituito con la rivista di approfondimento “Vdossier”. Un progetto di ampio respiro per adeguare la comunicazione alle nuove esigenze delle organizzazioni di volontariato e del panorama editoriale. Infattise il flusso quotidiano e settimanale delle notizie, informazioni e comunicazioni ha trovato e consolidato il suo spazio sul sito web, emerge che la missione di “Vdossier” è l’analisi e la riflessione, la discussione e il dibattito su idee, proposte, giudizi, opinioni e commenti.

È realizzato il Passaporto del Volontariato, un documento personale dello studente, progettato e fornito da Ciessevi alla scuola, in tre diverse versioni: scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado. Grazia al timbro apposto dalla scuola e dalle organizzazioni coinvolte si certifica che lo studente ha acquisito alcune competenze utili nel proprio percorso di studi e nella vita.

Il progetto Case delle Associazioni e del Volontariato del Comune di Milano nasce nel dicembre 2011 con la firma del Protocollo d’intesa per la promozione, sostegno e sviluppo del volontariato e dell’associazionismo tra Comune di Milano e Ciessevi. Dopo un periodo di sperimentazione con la Casa delle Associazioni di zona 2, sono state attivate sette Case nelle zone di decentramento di Milano. Le case sono luoghi in cui le associazioni di zona possono incontrarsi e svolgere le attività istituzionali; fare animazione del tessuto associativo locale; promuovere e qualificare le relazioni, supportando le forme di partecipazione attiva, di protagonismo; poli di orientamento al volontariato per promuovere tra i cittadini la cittadinanza attiva. Ciessevi ha svolto il suo mandato nelle e con le Case attive di zona 1, zona 2, zona 5 e zona 8, e accompagnato l’apertura delle Case di zona 6, 7 e 9. Ha inoltre affiancato il Comune di Milano con le competenze di animazione territoriale e empowerment delle organizzazioni.

Apre i battenti l’Università del Volontariato, in collaborazione con università, enti locali, centri di ricerca, imprese e associazioni. Dopo 15 anni di esperienza e migliaia di persone formate, Ciessevi decide di fare un passo in più: raccogliere bisogni, contenuti, stimoli, “saperi”, innovazioni e metterli a sistema in una proposta formativa unica e strutturata. Per questo l’Università del volontariato è sia un luogo di formazione sia un luogo di pensiero, un centro di rielaborazione sul welfare e sulle tematiche sociali. Un luogo che richiami e faccia risuonare in sé i valori della cittadinanza attiva e della solidarietà.

Il 22 gennaio 2013 è stata presentata la pubblicazione “Volontariato d’impresa: una guida pratica per la collaborazione tra profit e non profit” esito un percorso durato due anni e coordinato da Fondazione Sodalitas, Ciessevi e Cergas Bocconi.

Il vademecum contiene le linee guida per costruire efficaci esperienze di volontariato aziendale. Partendo dalle più avanzate esperienze internazionali, in particolare dal contesto anglosassone, si è messo una definizione condivisa di volontariato d’impresa: “un progetto in cui l’impresa incoraggia, supporta o organizza la partecipazione attiva e concreta del proprio personale alla vita della comunità locale o a sostegno di organizzazioni non profit, durante l’orario di lavoro”.

Chi sono i volontari di Expo Milano 2015 e cosa li ha spinti a farsi coinvolgere in questa esperienza? Definiti “episodici” o “occasionali”, questi 6mila volontari sono testimonianza del diffondersi di una nuova forma di impegno sociale che si differenzia dal volontariato più tradizionale.

Il 26 ottobre è stata presentata la ricerca Volontariato post-moderno. Da Expo Milano 2015 alle nuove forme di impegno sociale, curata da M. Ambrosini e condotta da un’équipe di Ricerca di Università di Verona, Università di Pisa e Università Cattolica del Sacro Cuore.

Alla luce della Riforma del Terzo settore, il 2018 e il 2019 saranno per le organizzazioni senza scopo di lucro un periodo di cambiamento e trasformazione. Ogni ente dovrà ripensare la propria collocazione all’interno del Registro unico nazionale del Terzo settore.
Per supportare il volontariato in questa fase di cambiamento, Ciessevi, con Forum Terzo Settore Milano e Forum Terzo Settore Martesana, ha proposto il percorso “Terzo settore in costruzione” che si è aperto con primo incontro  il 4 dicembre 2017 a Milano con il convegno “Facciamo la Riforma Insieme”.

Parte il percorso promosso da Ciessevi e i Forum del Terzo settore Città di Milano e Martesana sul territorio della Città Metropolitana di Milano, per spiegare la Riforma del Terzo settore. Infatti, nei prossimi due anni, si apre per le organizzazioni non profit una stagione di cambiamento. Ogni ente dovrà ripensare la propria collocazione all’interno del Registro unico nazionale del Terzo settore. Un periodo in cui ri-costruire l’approccio culturale, sociale e partecipativo sia nelle pratiche associative sia nei sistemi organizzativi, dalla governace fino agli adempimenti amministrativi e fiscali. Una trasformazione che toccherà scopi statutari, modalità organizzative e un nuovo modo di operare e fare non profit.